Cielo IV
Cielo del Sole
Pd. X XI XII XIII XIV
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Beati: Spiriti Sapienti
Dante non accetta la discriminazione proposta da S. Agostino fra sapienza, di contenuto religioso ed atteggiamento contemplativo, e scienza, volta all'indagine del mondo naturale, con uso prevalente della ragione.
Per il poeta, infatti, la sapienza riguarda ogni campo dello scibile ed ogni metodo di indagine della realtà, umana come ultraterrena: così fra gli spiriti del cielo del Sole si trovano filosofi, teologi, mistici, anche di indirizzi antitetici (come l'aristotelico Tommaso, che esalta il valore della ragione, e l'agostiniano Bonaventura, che fa dell'illuminazione divina il vertice della conoscenza), ma anche eruditi di ogni materia.
Il tratto che unisce tutti gli spiriti nominati da Dante, infatti, è l'impegno nella divulgazione della cultura: tutti sono insegnanti o scrittori molto utilizzati nella scuola medievale.
Tuttavia il concetto dantesco di sapienza non si ferma alla sapienza intellettuale: viene esaltata ad esempio in Salomone, Bonaventura da Bagnoregio, Illuminato ed Agostino, anche la "virtù", una sapienza che si volge ai fatti, un saper agire che è in concreta ed efficace sintonia con il pensiero divino, indagato dalla teologia, e con le leggi della natura e dell'uomo, indagate dalle scienze e dalla letteratura.
Figurazioni: Le ghirlande Gli spiriti sapienti si dispongono in due ghirlande che cantano e danzano intorno a Dante e Beatrice, come l'umidità crea un alone luminoso intorno alla luna. Più luminoso ancora del sole, il primo gruppo di spiriti sapienti si dispone in cerchio cantando dolcemente: dopo aver girato intorno al pellegrino per tre volte, le anime si fermano sospendendo il canto e S. Tommaso le presenta ad una ad una (Pd. X, 64-69). |
Non appena S. Tommaso termina il suo parlare le anime riprendono dolcemente la danza circolare ed il canto, mentre una seconda corona di beati cinge la prima accordando ad essa il moto ed il canto (Pd. XII, 1-6).
S. Bonaventura da Bagnoregio presenta i beati della seconda corona, poi le due corone iniziano a cantare e danzare insieme "per maniera / che l'uno andasse al primo e l'altro al poi" (Pd. XIII, 17-18), girando, cioè, l'una in senso opposto all'altra. Prima che Dante salga al cielo di Marte, infine, all'esterno delle due corone compare lo sterminato numero di luci degli altri spiriti sapienti (Pd. XIV, 67-69)
Pianeta: Sole
Mentre Dante è ancora intento a riflettere sull'ordinamento provvidenziale del creato, inizia, per grazia divina, l'ascesa al cielo del Sole.
Pd. X, 34-36
... e io era con lui (Dante è già entrato nel cielo del Sole); ma del salire
non m'accors' io, se non com' uom s'accorge,
anzi 'l primo pensier, del suo venire.
Potenze motrici e corrispondenze:
2a gerarchia angelica: La seconda gerarchia contempla la seconda persona della Trinità, il Figlio: "E puotesi contemplare la somma sapienza del Figliuolo" (Convivio II, v, 8).
L'azione della seconda gerarchia angelica si rivolge, quindi, alla mediazione tra le esigenze dell'infinito e le limitatezze del mondo finito.
- Potestà: guidano la lotta fra bene e male
virtù cardinali: Prudenza arti: Quadrivio-Aritmetica "E lo cielo del Sole si può comparare a l'Arismetrica (l'Aritmetica) per due proprietadi: l'una si è che del suo lume tutte le altre stelle s'informano (prendono luce); l'altra si è che l'occhio nol può mirare" (Convivio II, xiii, 15). Le stesse proprietà si possono riscontrare nell'Aritmetica, poichè ogni oggetto dell'indagine scientifica viene espresso in forma numerica ed il numero considerato in se stesso è infinito e dunque l'umano intelletto non può comprenderlo. |
Personaggi:
prima ghirlanda:
Tommaso; Alberto Magno; Graziano; Pietro Lombardo; Salomone; Dionigi l'Aeropagita (cero); Paolo Orosio; Severino Boezio; Isidoro da Siviglia; Beda il Venerabile; Riccardo da S.Vittore; Sigieri di Brabante.
seconda ghirlanda:
Bonaventura da Bagnoregio;
Illuminato da Rieti;
Agostino di Assisi;
Ugo da S. Vittore;
Pietro Mangiadore;
Pietro Spano;
Natan;
Giovanni Crisostomo;
Anselmo d'Aosta;
Elio Donato;
Rabano Mauro;
Gioacchino da Fiore.