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Nato sul finire dell' XI secolo, Graziano fu un illustre giurista. Monaco camaldolese, insegnò teologia nel monastero dei Santi Nabore e Felice a Bologna e, a partire dal 1139, iniziò la raccolta, l'ordinamento e l'armonizzazione di tutte le leggi ecclesiastiche (desunte dalla Scrittura, dai Padri della Chiesa e dalle risoluzioni conciliari) in un'opera imponente intitolata "Concordia discordantium canonum", ma diffusamente nota come "Decretum Gratiani" ed anche "Corpus iuris canonici": da questa opera si suole far iniziare il diritto canonico. |
Il "Decretum Gratiani" che, sebbene accolto come testo di riferimento nei tribunali, non ebbe mai l'approvazione pontificia come codice ufficiale ecclesiastico, è un'opera di grande valore storico e scientifico, costantemente integrata ed ampiamente commentata soprattutto dai Decretisti, giuristi attivi fra la seconda metà del sec. XII e l'inizio del sec. XIII.
La definizione di Graziano proposta da Dante, "che l'uno e l'altro foro / aiutò sì che piace in Paradiso", è un nodo critico di difficile soluzione: gli antichi commentatori e molti dei moderni ritennero che Dante alludesse alla distinzione, introdotta, del resto, dallo stesso Graziano, fra la legge civile e la legge ecclesiastica, ma altri ritengono invece trattarsi della distinzione, introdotta successivamente da S. Tommaso, nell'ambito dello stesso diritto canonico, fra le due potestà, sacramentale e giudiziale, della Chiesa.