cit. Pg. XI, 97
Cornice VII - Lussuriosi
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Di Guido Guinizzelli, rimatore bolognese del secolo XIII, non si conoscono con esattezza la data di nascita e la famiglia di origine. L'esiguità dei componimenti suoi rimastici non consente di stabilire un'esatta evoluzione del suo stile. Di certo sappiamo come, partendo da uno stile poetico che si ricollegava all'esperienza della Scuola poetica siciliana ed era ispirato alla poesia di Guittone d'Arezzo, Guido si sia poi staccato da questo modo di poetare con la canzone "Al cor gentil rempaira sempre Amore", preludendo, così, allo stile stilnovistico. |
Dante, infatti, lo riconosce come "padre / mio e de li altri miei miglior che mai / rime d'amor usar dolci e leggiadre" (Pg. XXVI,97-99) ed apprezza molto la sua poesia, rivolgendosi a Guido, come a Brunetto Latini (Inf.), con il "voi".
Pg. XXVI,112-114
... Li dolci detti vostri,
che, quanto durerà l'uso moderno (fino a che durerà l'uso di poetare in volgare)
faranno cari ancora i loro incostri.
(renderanno preziosi i manoscritti che li contengono)
Aperta rimane la questione di dove Dante tragga la notizia della lussuria e del pentimento del Guinizzelli, date le scarsissime notizie biografiche che del poeta bolognese rimangono. Se alcune rime contengono motivi di sensualità, Dante sapeva certo che raramente tali motivi hanno origine autobiografica, in quanto sono soprattutto esercitazioni letterarie.
Per considerare il Guinizzelli, Arnaut Daniel e se stesso lussuriosi, Dante non aveva bisogno di conferme biografiche: bastava l'essere poeti d'amore, sensuale o spirituale non fa differenza, poichè tale sentimento sempre "troppo s'abbandona" al bene terreno (Pg. XVII, 136).
Quanto alla notizia del pentimento, non ha in questo caso più importanza che per altri personaggi del Purgatorio.