Cornice II

Pg. XII XIII XIV


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Custode: Angelo della Misericodia (Pg. XV,1).
L'Angelo canta: "Beati misericordes" (Pg. XV, 38), la quinta beatitudine evangelica (Matteo 5,7), da intendere, secondo l'interpretazione tomista, come la contrapposizione della misericordia all'invidia: l'invidioso si rattrista del bene del prossimo, il misericordioso invece del male.
Purganti: Invidiosi.
Pg. XVII,118-120
E' chi podere, grazia, onore e fama
teme di perder perch'altri sormonti (perchè qualcuno lo supera),
onde s'attrista sì che 'l contrario ama (desidera che l'altro cada).

Pena:
La pena "fisica"
I penitenti sono seduti lungo la cornice di pietra grigia uniforme, appoggiandosi l'uno all'altro, avvolti in mantelli color della pietra, che si confondono con la stessa parete della cornice. Le loro palpebre sono chiuse e cucite con fil di ferro.

La preghiera
I penitenti cantano le Litanie dei Santi.

Pg XIII,50-51
Udia gridar:'Maria, òra per noi'
gridar: 'Michele' e 'Pietro' e 'Tutti i santi'.


All'individualismo dell'invidioso è contrapposta, come esempio e penitenza insieme, la coralità della preghiera a tutti i santi, l'accordo costante fra la Chiesa trionfante al suo interno (i beati) e tra questa e la Chiesa militante (i fedeli viventi).

La meditazione
Voci gridano esempi di carità:

  • Vinum non habent (Pg. XIII, 29): Maria sollecita il miracolo del vino a Cana;
  • I' sono Oreste (Pg. XIII, 32): L'amicizia di Oreste e Pilade;
  • Amate da cui male aveste (Pg. XIII, 35): Cristo insegna la carità ai discepoli.
e di invidia punita:
  • "Anciderammi qualunque m'apprende" (Pg. XIV,133):
    Caino a Dio dopo essere stato maledetto;
  • "Io sono Aglauro che divenni sasso" (Pg. XIV,139):
    Aglauro è mutata in sasso da Mercurio, perchè invidiosa degli amori della sorella Erse con il dio.
Contrapasso: Come in vita hanno "mal-visto" (invidere), così ora hanno gli occhi cuciti; come in vita si distinsero per il livore della loro indole, ora sono vestiti di lividi mantelli e soggiornano in una cornice la cui nota dominante è lo squallore; come in vita mancarono nella carità, così ora si sostengono a vicenda.
Personaggi: Sapia Salvani; Guido del Duca; Rinieri da Calboli.