RINIERI da CALBOLI Pg. XIV, 88
Cornice II - invidiosi

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Rinieri, membro della nobile famiglia guelfa dei Paolucci, signori di Calboli, nacque a Forlì nella prima metà del '200 e ricoprì l'incarico di podestà a Faenza, a Parma ed a Ravenna.
Durante la seconda metà del secolo la Romagna fu lacerata da profondi conflitti fra la parte guelfa e quella ghibellina, conflitti che coinvolsero in sanguinose battaglie le principali città della regione.

Sostenuto da Firenze e Bologna, Rinieri tentò di conquistare il controllo del comune di Forlì, a capo del quale si trovava il conte Guido da Montefeltro (Inf.), il più tenace oppositore della politica del papato in Romagna, ma fu sconfitto e costretto alla fuga. Quando la Romagna fu definitivamente integrata nello stato pontificio, Rinieri riuscì a riguadagnare prestigio presso i guelfi, ma, avendo scacciato il rettore papale dal comune di Forlì, fu nuovamente bandito dalla sua città, nella quale non riuscì più a tornare stabilmente. Sotto il comando di Scarpetta Ordelaffi, inoltre, i Forlivesi diedero l'assedio al castello di Calboli nel 1296 ed in quello stesso anno Rinieri morì.

Le giovani generazioni della famiglia Paolucci dispersero poi l'eredità delle sue virtù cavalleresche e civili, tanto da suscitare la condanna di Guido del Duca, di parte ghibellina e compagno di purgazione di Rinieri, soprattutto nei confronti di Fulcieri da Calboli.