Argomento del Canto XXV

testo


Indietro Avanti menu principale


Il buon esito dell'esame sulle questioni di fede, rende Dante speranzoso anche dell'approvazione dei suoi concittadini e, di conseguenza, del suo prossimo ritorno in patria dall'esilio.
Si avvicina quindi un altro apostolo di Cristo, S. Giacomo, considerato come il simbolo e il testimone della speranza. E su questa virtù teologale viene invitato a sottoporre dei quesiti al poeta: cosa sia, quanta ne possieda e da dove gli derivi.

Per non far sembrare Dante troppo borioso, Beatrice stessa risponde alla seconda domanda, lodando la grande speranza racchiusa nel cuore del poeta.


Nelle sue risposte Dante spesso cita le Sacre Scritture: l'accenno all'Apocalisse fa sì che appaia anche S. Giovanni, che, come tutti gli altri beati, si manifesta avvolto da pura luce, nonostante la leggenda narrasse della sua ascesa al cielo con tutto il corpo. Per osservarlo bene ed essere in grado di confermare o meno questa credenza, Dante rimane talmente abbagliato, da perdere momentaneamente la vista.