Corradino di Svevia
Pg. XX,68
menu dei personaggi citati
menu principale
Corrado V, chiamato Corradino perchè assunse il titolo di imperatore del Sacro Romano Impero in giovanissima età, nacque nel 1252, ultimo discendente della casa di Svevia, figlio di Corrado IV e nipote di Federico II. Il padre Corrado IV, sceso in Italia per prendere possesso dei regni dell'Italia meridionale, eredità della nonna Costanza d'Altavilla, vi trovò presto la morte e Corradino, appena bambino, fu posto sotto la reggenza dello zio Manfredi e la tutela di papa Innocenzo IV. |
Poichè Manfredi aveva portato avanti la politica paterna di opposizione al potere temporale del papato e di sostegno alle fazioni ghibelline italiane, fu presto scomunicato proprio da papa Innocenzo IV, determinato a contrastare il potere imperiale e l'accerchiamento dello Stato della Chiesa, che si sarebbe verificato se la Germania, la Puglia e la Sicilia fossero divenuti dominio di un solo re.
Clemente IV, succeduto sul trono di Pietro ad Innocenzo IV ed Urbano IV, francese di nascita, chiamò in Italia Carlo I d'Angiò, fratello del re di Francia, per contrastare sia l'effettivo dominio di Manfredi nel regno di Puglia e Sicilia sia le pretese dinastiche di Corrado V.
Dopo la sconfitta di Benevento (1266) e la morte Manfredi, Carlo d'Angiò ebbe di fatto il controllo del regno di Napoli, e si preparò allo scontro con le truppe tedesche di Corradino.
Nel 1268 i due eserciti si scontrarono presso Tagliacozzo, in Abruzzo.
Le truppe imperiali erano già riuscite a mettere in fuga le truppe angioine, quando, durante l'inseguimento, furono sorprese alle spalle e sbaragliate da truppe francesi tenute di riserva per consiglio di Alardo di Valery, che, dunque, ottenne la vittoria "senz'arme", per semplice calcolo strategico.
A seguito della sconfitta, Corradino fu catturato, per il tradimento di un suo alleato.
Consegnato da Giovanni Frangipane a Carlo I d'Angiò fu decapitato sulla piazza del mercato a Napoli a soli 16 anni.