Costanza d'Altavilla
(Costanza imperadrice) Pg. III,114
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Pd. III, 118-120 |
Costanza d'Altavilla, ultima figlia di Ruggero II e della terza moglie, Beatrice di Rethel, nacque nel 1154, quando il padre, non particolarmente anziano, tuttavia malato, era già morto.
Dopo la morte dei fratelli maggiori e del nipote Guglielmo II, Costanza divenne l'ultima discendente della famiglia Altavilla e l'unica erede legittima del regno di Sicilia e di Puglia.
Il 27 gennaio 1186 Costanza andò sposa ad Enrico VI di Svevia, figlio di Federico I Barbarossa (Pg.) ed erede legittimo del titolo di imperatore del Sacro Romano Impero.
Il 27 dicembre 1194, dopo nove anni di matrimonio infecondo, quando Costanza d'Altavilla aveva già quarant'anni, nacque a Jesi il tanto atteso primogenito Federico, che dal padre ereditò la corona imperiale e dalla madre la corona di Sicilia.
Sul finire del 1189, infatti, Guglielmo II il Buono era morto senza figli e solo sei mesi più tardi era morto in Cilicia anche Federico Barbarossa.
Morto il marito nel 1197, Costanza assunse la reggenza per il figlio, ma, sentendosi vicina alla morte, già l'anno successivo, con grande intelligenza politica, pose il figlio di soli quattro anni sotto la tutela del papa Innocenzo III.
Con la maturità politica di Federico II e la sua ferma avversione al potere temporale della Chiesa, il partito guelfo, per avvalorare l'identificazione dell'imperatore con l'Anticristo, diffuse la leggenda della giovanile monacazione forzata di Costanza, in vecchiaia poi tratta, sempre con la forza, dal convento, per sposare il figlio del Barbarossa e generare Federico II, figlio, contro ogni legge morale e naturale, di una monaca e di una vecchia.
In realtà Costanza non prese mai il velo, anche se fu allevata in convento, e condusse una vita molto ritirata fino a quando le necessità di Stato la riportarono alla ribalta.
vedi:
COSTANZA d'ALTAVILLA Pd. III, 118
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