Argomento del Canto XV

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Il movimento ed il canto delle anime che compongono la Croce si fermano contemporaneamente, in un'attesa che esprime l'amorosa disposizione verso i due pellegrini; una luce si dirige rapida verso di loro, come una stella cadente che attraversa la volta immota e silenziosa di un cielo sereno.

E' l'anima di un antenato di Dante, Cacciaguida che, con il suo moto verso il poeta risponde non solo al privato affetto, ma anche a quell'ardore di carità, che già aveva fatto interrompere improvvisamente il moto e il canto della Croce.


Dopo parole devote di ringraziamento a Dio per avergli concesso di incontrare il suo discendente, lo spirito si presenta a Dante, raccontando la sua nascita, la Firenze dei suoi tempi, non ancora corrotta dalla decadenza dei costumi e dalla corruzione delle sue nobili famiglie.
La narrazione si conclude con l'accenno alla dignità cavalleresca conferitagli dall'imperatore Corrado di Svevia.