Cielo VII

Cielo di Saturno
Pd. XXI XXII


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Beati: Spiriti Contemplanti
Pg. XXII, 46-48
Questi altri fuochi tutti contemplanti
uomini fuoro, accesi di quel caldo
(l'amore verso Dio)
che fa nascere i fiori e ' frutti santi (la meditazione e le opere).

Figurazioni: La scala d'oro
Pd. XXI, 28-31
... di color d'oro in che raggio traluce
(quando viene colpito dal raggio del sole)
vid' io uno scaleo (una scala) eretto in suso
tanto, che nol seguiva la mia luce
(il mio sguardo).

Dante scorge all'improvviso scendere dalla scala d'oro le luci di numerosi beati: alcuni di essi tornano in alto, mentre altri si soffermano lungo la scala, facendosi più luminosi per il desiderio di manifestare il proprio ardore di carità parlando con il poeta.

La scala di Giacobbe, simbolo, ampiamente utilizzato, della vita contemplativa era, tuttavia, parte integrante della spiritualità benedettina in generale (è esplicitamente citata nella Regola) e camaldolese in particolare.


S. Gregorio e, dopo di lui S. Pier Damiano, riferiscono la tradizione secondo cui S. Benedetto, al momento della sua morte, fosse salito dal monastero di Montecassino al Paradiso sulla scala di Giacobbe.

Pianeta: Saturno
Mentre Dante guarda Beatrice negli occhi si compie la salita al cielo di Saturno.

Potenze motrici e corrispondenze:
3a gerarchia angelica: La terza gerarchia contempla la prima persona della Trinità, il Padre: "Chè si può contemplare de la potenza somma del Padre; la quale mira la prima gerarchia, cioè quella che è prima per nobilitade e che ultima noi annoveriamo" (Convivio II, v, 8).

  • Troni: traggono ispirazione dalla giustizia divina
    "Troni del divino aspetto" (Pd. XXVIII,104)
    "specchi... / onde refulge a noi Dio giudicante" (Pd. IX,61-62).

virtù: Contemplazione
arti: Quadrivio-Astronomia
"E lo cielo di Saturno hae due proprietadi per le quali si può comparare all'Astrologia: l'una si è la tardezza (lentezza) del suo movimento ... l'altra si è che sopra li altri pianeti esso è alto. E queste due proprietadi sono ne l'Astrologia: chè ... ne lo apprendimento di quella volge (è necessario impegnare) grandissimo spazio di tempo ... E ancora è altissima di tutte le altre (è la più alta di tutta le altre discipline), però che (perchè) ... la scienza è alta di nobilitade (per nobiltà) per la nobilitade del suo subietto e per la sua certezza" (Convivio II, xiii, 28-29). L'astronomia, infatti, ha per oggetto di studio il movimento del cielo, che è la più nobile materia, ed è così regolata che ogni errore va imputato non alla scienza, ma alla negligenza dello studioso.

Personaggi: Pier Damiano; Benedetto da Norcia; Macario; Romualdo degli Onesti.