Argomento del Canto IV

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Un forte tuono risveglia Dante che comprende di aver attraversato, privo di sensi, l'Acheronte e di trovarsi ora "nel primo cerchio che l'abisso cigne" (Inf. IV, 25).
Qui si trovano coloro che, pur virtuosi, sono morti senza battesimo. La discesa di Cristo nel Limbo, nell'intervallo tra la morte e la resurrezione, infatti, ha liberato da questo luogo le anime degli ebrei che hanno sperato nella salvezza. Non gemiti ma sospiri colpiscono le orecchie di Dante, espressione del dolore senza pene materiali di queste anime.

Riprendendo il cammino, i due poeti giungono presso un nobile castello difeso da mura su cui si aprono sette porte: all'interno di esso, su un prato verdissimo, vengono indicati a Dante i quattro maggiori poeti dell'antichità (Omero, Orazio, Ovidio, Lucano) e gli Spiriti Magni, fra cui Dante riconosce personaggi troiani e romani, della storia o del mito, che hanno combattuto per la costruzione, voluta dalla Provvidenza divina, di Roma e dell'Impero, donne simbolo di romana virtù, filosofi, scienziati e letterati di appartenenza, nell'azione e nel pensiero, al mondo greco-romano e personaggi di rilievo morale e scientifico del mondo medioevale musulmano.