ORAZIO Inf. IV, 89
Cerchio 1- Limbo - Poeti Antichi

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Quinto Orazio Flacco, nato a Venosa 65 a.C., ma educato a Roma ed Atene, venne in contatto in Campania con il circolo epicureo di Filodemo.
In un primo tempo si schierò politicamente con gli uccisori di Cesare e con loro combattè a Filippi, ma in seguito passò dalla parte di Augusto, la cui grandezza celebrò nel Carme Secolare.

Orazio entrò, così, a far parte del gruppo di artisti stretto intorno a Mecenate e si legò di amicizia con Virgilio.
Nelle sue opere cantò l'"aurea mediocritas", un ideale di equilibrio di ispirazione epicurea, in cui emerge il senso della fugacità della vita, dell'irrinunciabilità dei principi morali, dell'ansia di cogliere i piaceri semplici ed immediati della vita. La pacificazione augustea rappresentava, così, la solida base per una vita dedicata alla poesia ed agli studi. Nel 31 Orazio ricevette in dono da Mecenate una villa in Sabina che fu il suo rifugio.
Scrisse Odi, Epodi, Satire ed Epistole. Fra le Epistole, spicca l'Ars Poetica, una colta dissertazione sulla poesia drammatica ed epica, frutto di un sapiente equilibrio fra talento personale e tecnica poetica.
Nella Commedia, tuttavia, i quattro poeti antichi (Omero, Orazio, Ovidio e Lucano) sono soltanto figure paradigmatiche di magnanimità.