EZZELINO da ROMANO Inf. XII, 110
cit. Pd. IX, 29
Cerchio 7 - girone 1 - Violenti

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Ezzelino III da Romano, signore della Marca Trevigiana dal 1223 al 1259, fu di parte ghibellina ed acceso sostenitore di Federico II, con il cui appoggio riuscì ad estendere il suo dominio a Vicenza, Bassano, Verona e Padova.
Il sostegno incondizionato di Ezzelino era, tuttavia, necessario anche all'imperatore, che volle legarlo a sè con un vincolo di parentela, offrendogli in moglie Selvaggia, la figlia naturale avuta probabilmente dalla piemontese Bianca Lancia.

Ezzelino, infatti, aveva il pieno controllo di Verona, città-chiave per ogni impresa militare nel territorio lombardo e posta in un punto strategico della vallata dell'Adige, principale via di comunicazione fra l'Italia ed il sud della Germania.

Quando nel 1254 Innocenzo IV lo scomunicò, accusandolo di eresia, come già era accaduto per altri signori di parte ghibellina, ed indisse da Venezia una crociata per abbatterlo, "l'invito venne accolto con entusiasmo dalle borghesie municipali e dalla nobiltà minore: egli era ormai diventato il simbolo vivente della corruzione, un tiranno che aveva prestato man forte agli Hohenstaufen e soffocato le libertà civiche. I suoi avversari sventolavano la bandiera della difesa della città-stato contro l'insidiosa inclinazione al dispotismo nell'Italia del Nord."(David Abulafia, Federico II. Un imperatore medievale, Einaudi 1990, pag. 246)

Nel 1259 a Cassano d'Adda una lega di Comuni guelfi diede battaglia alle truppe trevigiane e riuscì a prendere prigioniero Ezzelino, che morì poco dopo rifiutando di farsi curare le ferite subite.

La propaganda guelfa, con l'ampio consenso del papa, lo dipingeva come efferato tiranno, attribuendogli anche un'origine demoniaca, che tuttavia Dante rifiuta esplicitamente nell'incontro con Cunizza da Romano (Pd.), sorella di Ezzelino:

Pd. IX, 24-32
In quella parte della terra prava
italica che siede tra Rialto
e le fontane di Brenta e di Piava,

Questa terzina identifica approssimativamente il territorio della Marca Trevigiana che si collocava fra il territorio della Repubblica Veneziana (Rialto, la più grande delle isole su cui sorge Venezia), le Alpi della Valsugana e le Alpi Carniche.

si leva un colle, e non surge molt'alto,

E' il colle di Romano, a 4 Km. da Bassano del Grappa, sul quale sorge il castello di famiglia degli Ezzelini.

là onde scese già una facella
che fece alla contrada un grande assalto.

La "facella" è Ezzelino.
Il termine "fax" = "fiaccola incendiaria", già in latino era una metafora consueta per raffigurare una persona che porta rovina e distruzione. Pietro di Dante ricorda, nel suo commento, una leggenda, molto nota nel Trecento, che narra come la madre di Ezzelino, poco prima di partorire, sognò di dare alla luce una fiaccola che ardeva tutta la Marca Trevigiana.

D'una radice nacqui e io ed ella:
Cunizza fui chiamata ...

Ezzelino II e Adelaide degli Alberti di Mangona ebbero tre figli: Ezzelino III, primogenito ed erede della famiglia, Alberico, signore di Treviso, e Cunizza.