Clemente V, papa
Inf. XIX, 82; (Guasco) Pd. XVII,82; (tal) Pd. XXX,142
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Bertrand de Got, nativo della Guascogna ("di ver' ponente" Inf. XIX,83), fu nominato nel 1297 arcivescovo di Bordeaux. L'estrema abilità diplomatica gli consentì di rimanere a galla durante il contrasto che vide opposti il suo re Filippo IV ed il papa Bonifacio VIII. |
Morto Bonifacio nel 1303 e morto in breve anche il suo successore Benedetto IX, i voti del conclave di Perugia si centrarono a sorpresa su Bertrand de Got, assente dal conclave perchè non cardinale. Eletto papa nel 1305 con il nome di Clemente V, egli, tuttavia, non si mosse mai dal sud della Francia, trasferendo la sede papale ad Avignone e dando così inizio alla "cattività" terminata solo nel 1377.
Dante rimproverò con fermezza al nuovo papa l'atteggiamento ambiguo nelle vicende politiche dell'impero ("palese e coverto / non anderà con lui per un cammino" Pd. XXX,143-144): egli, infatti, pubblicamente appoggiò la discesa in Italia di Enrico VII (Pd.), conte di Lussemburgo, ma in realtà fece di tutto per osteggiarla e, alla morte di Enrico, cercò di far convergere tutte le forze guelfe italiane prima su Carlo II d'Angiò, poi su Roberto I d'Angiò.
In Inf. XIX,76-77 papa Niccolò III profetizza la dannazione per simonia sia di Bonifacio VIII sia del suo successore Clemente V.
Inf. XIX,76-77; 79-87
La giù cascherò io altresì quando
verrà colui ch'i' credeva che tu fossi (Bonifacio VIII)
... Ma più è 'l tempo già che i piè mi cossi
e ch'i' son stato così sottosopra,
ch'el non starà piantato coi piè rossi:
(Bonifacio sarà più brevemente di me l'ultimo nel foro)
chè dopo lui verrà di più laida opra,
di ver' ponente, un pastor sanza legge
... Nuovo Iasón sarà, di cui si legge
ne' Maccabei; e come a quel fu molle (condiscendente)
suo re, così fia lui chi Francia regge (Filippo IV, il Bello).
Il Villani narra che Clemente V spinse la sua condiscendenza fino a promettere di devolvere le decime per cinque anni a Filippo IV, in cambio del suo sostegno per l'elezione al soglio di Pietro, ma forse è notizia senza fondamento.
La stessa condanna è, tuttavia, ribadita, da Beatrice che spiega la dislocazione dei beati sulla candida rosa:
Pd. XXX,142-148
E fia allor prefetto nel foro divino (a capo della chiesa)
allora tal (Clemente V), che palese e coverto
non anderà con lui per un cammino.
ma poco poi sarà da Dio sofferto
nel santo officio: ch'el sarà detruso (sprofondato)
là dove Simon mago è per suo merto (Cerchio 8, bolgia 3, simoniaci)
e farà quel d'Alagna (Bonifacio VIII) intrar più giuso.