Argomento del Canto XXX

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Non appena la processione si ferma, uno dei ventiquattro vecchi, che precedono il carro, chiama Beatrice e gli angeli lanciano fiori.

Avvolta in una nuvola di fiori appare Beatrice velata, Dante non può vederle il volto, ma sente nel cuore la forza dell'antico amore e confuso si volge verso Virgilio.
Ma il dolcissimo padre che l'aveva condotto fino a lì è scomparso e Dante non riesce a trattenere le lacrime.


Beatrice, severa, ricorda a Dante che ha motivi ben più gravi per piangere e lo rimprovera di aver osato salire a quel luogo di felicità: il poeta, assalito dalla vergogna, scoppia in pianto mentre gli angeli si impietosiscono per le aspre parole di Beatrice.
Beatrice accusa Dante, creato da Dio con disposizioni naturali felici, di aver seguito la retta via finchè i suoi occhi lo avevano guidato, ma di essersi allontanato per seguire vani obiettivi, una volta sopraggiunta la sua morte. Per salvare il suo poeta, caduto tanto in basso, Beatrice era scesa nel Limbo, per pregare Virgilio di guidarlo attraverso le perdute genti fin lì.
Solo dopo un pianto di pentimento sincero egli potrà bere l'acqua del Leté secondo la volontà divina.