Argomento del Canto XIX

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L'immagine meravigliosa dell'Aquila si rivolge a Dante come se fosse un unico essere a parlare, anche se formato da una moltitudine di anime: gli spiriti giusti e pii.
Il suo ampio discorso vuole rispondere ad un dubbio inespresso del poeta, relativo al destino ultraterreno dei non credenti. La domanda di Dante viene letta direttamente nella mente di Dio e quindi resa manifesta dalle stesse parole dell'Aquila.
Il tema dominante è l'immensa sapienza e potenza divina, che l'uomo, per la limitatezza della sua intelligenza, non può arrivare a comprendere.

La presunzione, induce spesso l'uomo ad ergersi a giudice di situazioni che solo l'assoluta giustizia di Dio può risolvere, in quanto sommo bene e somma sapienza.
Quindi l'Aquila termina il suo discorso rivolgendo l'accusa contro tutti coloro che dicono di chiamarsi cristiani, ma che in realtà per le loro opere e per i loro comportamenti sono molto più lontani da Cristo di quanti non hanno fede in Lui: fra questi maggiore condanna meritano tutti i cattivi regnanti d'Europa, che, ad uno, ad uno, vengono nominati con toni di dura invettiva.