SARA Pd.XXXII,10
Cielo X - Empireo, Candida Rosa, quarto ordine di seggi

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Sara, donna di grande bellezza ma sterile, era sorellastra e moglie di Abramo (Inf.), il primo dei biblici Patriarchi.
Sara seguì il marito nei vari spostamenti, prima dalla Mesopotamia alla terra di Canaan, poi da Canaan all'Egitto quando una prolungata carestia li spinse verso luoghi più fertili.

In Egitto la bellezza di Sara avrebbe potuto divenire pericolosa per la vita di Abramo ed egli decise, così, di dichiararla sua sorella. Il Faraone, infatti, non tardò ad accorgersi di Sara ed a volerla fra le sue mogli, ma, scoperto che era già moglie di un altro, scacciò dall'Egitto sia lei si Abramo, perchè non si abbattessero disgrazie sulla sua casa (Genesi 12, 10-20).

Tornato in Canaan Abramo dovette affrontare il problema dinastico.
Era consuetudine che, in caso di sterilità, una moglie potesse cedere al marito la sua schiava affinchè concepisse un figlio che poi, nascendo sulle ginocchia della legittima moglie, avrebbe avuto lo status di figlio legittimo ed erede, nel caso non fossero nati altri figli. Abramo ebbe, così, da Agar, schiava di Sara, il primogenito Ismaele.
Negli anni successivi, tuttavia, si compì quella promessa divina che era segnata nel nome stesso di Sara, che significa "madre di re": ella concepì, nella sua vecchiaia, un figlio, Isacco (Inf.) ("il sorriso di gioia"), destinato ad essere l'erede legittimo di Abramo.
Per preservare l'autorità di suo figlio, Sara fece, in seguito, allontanare Ismaele e sua madre Agar.