GABRIELE, arcangelo (Amore angelico) Pd.XXIII, 103
cit. Pg. X, 34; Pd. IV, 47; Pd. IX,138; Pd. XXXII,103-105
Cielo IX - Primo Mobile, Cori Angelici

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Nella Sacra Scrittura, Gabriele è l'angelo degli annunci: egli annunciò il concepimento di Giovanni il Battista, quando ormai Elisabetta era considerata non solo sterile, ma anche troppo avanti negli anni, ed in seguito annunziò a Maria l'Incarnazione.

Tutte le apparizioni di questa figura nel testo dantesco girano intorno a questo suo ufficio, semplicemente arricchendolo di particolari, come il suo essere il più ardente di carità fra tutti gli angeli ed il suo portare la palma, segno di vittoria sul peccato.

Pg. X, 34-36, 40
L'angel che venne in terra col decreto (l'annuncio dell'incarnazione di Gesù)
de la molt' anni lagrimata pace
(la pace fra uomo e Dio, spezzata dalla disubbidienza di Adamo)
Giurato si saria ch'el dicesse 'Ave'!

Il passo dantesco è fedele calco dell'espressione evangelica "Ave, gratia plena, Dominus tecum" riportata nel testo di Luca:"L'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: 'Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te'." (Luca 1, 26-28).

Pd.XXIII, 103
Io son l'amore angelico, che giro
l'alta delizia che spira del ventre
che fu albergo del nostro disiro.