SEMIRAMIDE Inf. V, 52
Cerchio 2- Lussuriosi

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Leggendaria regina degli Assiri, figlia della dea Derceto e del siriano Caistro, Semiramide sposò prima Onne, poi il re stesso Nino, da cui ebbe il figlio che, secondo la tradizione, divenuto adulto, la scacciò dal trono e la uccise.
Durante il suo regno, Semiramide conquistò la Media, l'Egitto e l'Etiopia ed a lei si attribuisce la costruzione delle mura e dei giardini pensili di Babilonia, una delle sette meraviglie del mondo antico.

Nel Medioevo fu sempre considerata un esempio di corruzione e di lussuria in base al testo di Paolo Orosio (Pd.), storico del V sec. d.C., che racconta come la regina legittimasse la sua condotta disonesta, rendendo legale ciò che a ciascuno dei suoi sudditi piaceva. Del testo di Paolo Orosio è chiara eco nella terzina dantesca:

Inf. V, 55-57
A vizio di lussuria fu sì rotta (dedita)
che libito (il desiderio) fè licito (rese lecito) in sua legge,
per torre il biasmo in che era condotta.

Dante la considera esemplare per lussuria, come Cleopatra, diversamente da Didone, che viene invece considerata suicida per amore.