cit. Inf. VI, 80
Cerchio 7 - girone 3 - Sodomiti (seconda schiera)
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Jacopo Rusticucci, della consorteria dei Cavalcanti, citato da Ciacco fra i Fiorentini "ch'a ben far puoser li 'ngegni" (Inf. VI, 60) fu, con Tegghiaio Aldobrandi, mediatore della pace fra Volterra e S.Gimignano e, nel 1254, procuratore del Comune fiorentino per trattare tregue ed alleanze con i comuni toscani. |
Gli antichi commentatori raccontano che ebbe in moglie una donna scontrosa e bisbetica, separatosi dalla quale cadde nel peccato di sodomia, ma non è chiaro se questa diceria sia sorta a commento dell'enigmatico testo dantesco o se, invece, lo preceda.
Il Momigliano così commenta: "Jacopo Rusticucci è energicamente profilato in quest'altro verso, che adombra i riflessi di un segreto d'alcova ed è insieme una dignitosa confessione ed una dignitosa discolpa".