MOSCA dei LAMBERTI Inf. XXVIII, 103
cit. Inf. VI, 80
Cerchio 8 - Bolgia 9 - Seminatori di discordie

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Mosca dei Lamberti, di potente famiglia ghibellina, nato verso la fine del XII secolo, ebbe vari incarichi dal Comune di Firenze, fu podestà di Viterbo nel 1220, di Todi nel 1227, condottiero nella guerra contro Siena, combattuta tra il 1229 ed il 1235 e podestà di Reggio nel 1242, dove morì l'anno seguente.
Mentre Ciacco lo ricorda tra i fiorentini degni del tempo andato, Dante lo condanna per gli scontri cittadini del 1216.

Buondelmonte dei Buondelmonti (Pd.), fidanzato con una fanciulla della famiglia degli Amidei, ruppe l'impegno preso per scegliere una sposa in casa Donati. La consorteria degli Amidei ("la casa di che nacque il vostro fleto" Pd. XVI, 136), di cui facevano parte i Lamberti, si riunì per decidere come rispondere all'offesa.
Mosca avrebbe detto "Capo ha cosa fatta", cioè ogni azione ha il suo responsabile. Così Buondelmonte venne ucciso nel 1216 ed iniziarono nella città le contese tra le fazioni contrapposte guelfa e ghibellina.
I Lamberti vennero poi banditi da Firenze e, come gli Uberti, scomparvero dalla scena politica fiorentina.
Si tratta comunque di una eccessiva personalizzazione di eventi, che sono invece da collegare alle lotte che, non solo a Firenze, accompagnarono funestamente la decadenza delle potenze medievali e diedero vita ai Comuni.