RODOLFO d'ASBURGO ("Rodolfo imperador") Pg.VII, 91
cit. Pg. VI, 103; Pd. VIII, 72
Antipurgatorio, balzo 2 - negligenti, valletta dei Principi

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Nato nel 1218 e morto nel 1291, Rodolfo venne eletto re di Germania a Francoforte e imperatore del Sacro Romano Impero, senza però la conferma dell'incoronazione a Roma. La sua discesa in Italia avrebbe potuto essere determinante per gli equilibri politici della penisola, ma Rodolfo non compì mai quel viaggio perchè occupato ad ampliare i domini e rafforzare la potenza della casa asburgica.

Il figlio Alberto I d'Austria, eletto imperatore nel 1298, seguì la politica paterna disinteressandosi dell'Italia e lasciando che Bonifacio VIII (Inf.) assumesse di fatto i poteri di vicario imperiale. Questa colpevole indifferenza suscitò lo sdegno di Dante che considerò il titolo imperiale vacante dalla morte di Federico II.

Per sottolineare la vanità di tutte le contrapposizioni umane, Dante pone spesso l'uno accanto all'altro personaggi che in vita furono irriducibili nemici oppure esponenti di parti politiche avverse.
Accanto a Rodolfo il poeta pone, quindi, Ottocaro II di Boemia, che ne osteggiò fino alla morte la nomina imperiale, ma, nel Purgatorio, "ne la vista lui conforta" (Pg.VI, 97).