Giotto
Pg. XI, 95
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Giotto, figlio di Bondone del Colle, nacque a Vespignano, nel Mugello, intorno al 1267. Come sia entrato nella bottega di Cimabue è ormai leggenda. Si narra, infatti, che Cimabue notò il giovane Giotto che disegnava su una pietra, mentre il suo gregge era al pascolo, e rimase colpito dalle sue capacità. |
Giotto seguì il maestro ad Assisi, dove eseguì in autonomia il ciclo di affreschi sulla vita di S. Francesco della basilica superiore.
Avendo ormai definito uno stile proprio, che ampliava e sviluppava le premesse di osservazione del vero impostate da Cimabue, Giotto passò al servizio di papa Bonifacio VIII a Roma, e poi a Padova, dove affrescò la cappella di Enrico Scrovegni. A Firenze il pittore fu molto attivo: suoi sono gli affreschi di S.Croce, della Cappella Peruzzi e della Cappella Bardi, pitture su tavola (fra cui la 'Maestà' e la 'Dormitio Virginis') ed il progetto del campanile del Duomo.
Durante i suoi soggiorni fiorentini Giotto ebbe occasione di conoscere Dante e di stringere con lui una solida e duratura amicizia.
Giotto morì a Firenze nel 1337.