cit. Pg X, 74
Cielo VI-Giove, Spiriti Giusti, Occhio dell'aquila imperiale, ciglio
menu dei personaggi
menu principale
Marco Ulpio Traiano nacque a Baetica nel 53 d.C. Dopo aver ricoperto il consolato e la carica di governatore della Germania, Traiano successe a Nerva, che lo aveva adottato, sul trono imperiale nel 98 d.C.. La mitezza del suo imperio gli valse presto l'appellativo di "ottimo principe" ed in effetti la stabilità politica gli consentì di governare con una relativa benevolenza e tolleranza, proseguendo l'impegno di assistenza ai ceti più bisognosi già avviato da Nerva. |
L'assidua corrispondenza che l'imperatore intrattenne con Plinio il Giovane, governatore in Bitinia, testimonia anche l'attenzione all'amministrazione delle province e la tolleranza in campo religioso, soprattutto verso la religione cristiana che si andava ormai diffondendo nell'impero.
In politica estera Traiano riprese le guerre di conquista per rifornire le casse vuote dello stato e per acquisire terre da distribuire ai coloni. La guerra contro i Daci, durata dal 102 al 106 si risolse con una piena vittoria e la riduzione della Dacia, l'attuale Romania, a provincia romana, mentre, sul fronte arabo, venivano contemporaneamente sconfitti i Nabatei.
Nel 114, approfittando di una fragile situazione interna della regione armena, Traiano la proclamò provincia romana ed avviò la campagna di espansione nella Mesopotamia. La reazione dei Parti non fu militarmente efficace, ma riuscì a frenare l'espansione romana con una serie di focolai di ribellione in tutto il medioriente.
Nel 117 d.C. a Selinunte, in Cilicia, Traiano fu colpito da improvvisa paralisi e morì.
La "bontà" di Traiano divenne leggenda nel Medioevo, tanto che una tradizione molto diffusa lo diceva resuscitato dalle preghiere di papa Gregorio Magno affinchè potesse ricevere il battesimo, morire cristianamente ed essere salvo per l'eternità (Pg. X, 73-97).
L'episodio più noto della "bontà" traianea è quello che Dante ricorda più volte facendone l'elemento di identificazione della luce dell'imperatore e l'esempio di umiltà premiata scolpito sulla parete della prima Cornice del Purgatorio (Pg. X, 73-97): si narra che l'imperatore per rendere giustizia ad una vedova, avesse rinviato la partenza di una spedizione militare, fermando l'intero esercito.
Il bassorilievo che il papa vide e che suscitò in lui tanta commozione, tuttavia, raffigurava l'annessione all'impero, da parte di Traiano, di una nuova provincia.
Nel Medioevo, quando si era già perduto l'originario significato del bassorilievo, esso venne interpretato come l'atto di giustizia del potente verso l'umile vedova.
Quando gli Spiriti Giusti, che vissero sotto l'influenza del pianeta Giove, si dispongono per Dante pellegrino in forma di aquila, a formare l'occhio si pongono gli spiriti più risplendenti, che "di lor gradi son li sommi" (Pd. XX, 36)
Davide, re di Israele ed autore dei salmi, è la pupilla, mentre i cinque beati che formano il ciglio sono Traiano, Ezechia, Costantino, Guglielmo II d'Altavilla, Rifeo.