Cielo V - Marte - Spiriti combattenti per la fede
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Nato alla metà dell'VIII secolo, membro della famiglia reale carolingia, Guglielmo, duca d'Orange, fu tra i più ascoltati consiglieri di Carlo Magno e valoroso uomo d'arme. La sua fama aumentò per la sconfitta che inflisse ai Saraceni nella battaglia di Orbien e per il sostegno accordato al figlio di re Carlo, Lodovico, al momento della successione al trono. |
A Gellona Guglielmo fondò un monastero dove si ritirò negli ultimi anni di vita e dove morì nell'812, da tutti venerato già come santo.
Come era già avvenuto per le imprese di Carlo Magno, intorno alla figura di Guglielmo d'Orange nacque un ciclo di chanson de geste, chiamato "ciclo di Orange", che risale ai secoli XII e XIII.
La caratteristica che unisce tutti gli Spiriti Combattenti per la fede è il loro essere non solo uomini d'arme, ma di tale fama da costituire un ricco materiale per la poesia.
"L'elenco dantesco, che non dà rilievo alle imprese compiute dai singoli personaggi, e si limita ad evocarli ad uno ad uno, quasi in una specie di appello o rassegna militare, isolando ogni nome con la sua aureola leggendaria, è inteso soprattutto a sottolineare l'ideale continuità della loro opera di combattenti per la vera fede, dalla conquista e difesa della Terra Promessa alle lotte contro i Saraceni nella Spagna, nella Provenza, nell'Italia Meridionale, fino alle crociate" (N. Sapegno, Commento, pag. 223).