cit. (Maccabei) Inf. XIX, 86
Cielo V - Marte - Spiriti combattenti per la fede
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Giuda Maccabeo, figlio di Simone, apparteneva alla nobile ed antica famiglia degli Asmonei, vissuti fra il I e il II sec. a.C., chiamati Maccabei, cioè "martelli", per la tenacia del loro impegno patriottico. Simone ed i suoi figli, infatti, organizzarono una strenua resistenza alla ellenizzazione imposta dal re di Siria, Antioco IV Epifane (Inf.), nei suoi domini, di cui faceva parte anche la Palestina. |
Le vicende di questo periodo sono narrate in quattro libri storici, di cui due apocrifi e due entrati a far parte dell'Antico Testamento (I e II Maccabei).
Tolomeo, governatore di Gerico uccise con l'inganno Giuda Maccabeo, suo padre Simone e suo fratello Mattatia nel corso di un banchetto, a cui li aveva invitati.
"Tolomeo, figlio di Abùbo, era stato costituito stratega della pianura di Gerico. Egli possedeva molto argento ed oro, poichè era il genero del sommo sacerdote. Il suo cuore si inorgoglì e si propose di impadronirsi del paese e covava perfidi disegni contro Simone ed i suoi figli per eliminarli. Simone era in visita alle città della regione ... Venne allora in Gerico insieme con Mattatia e Giuda suoi figli, ... Il figlio di Abùbo, che covava il tradimento, li ricevette nella cittadella, chiamata Dok, che egli aveva costruita, e servì loro un gran banchetto, nascondendo ivi degli armati. Quando Simone ed i figli furono inebriati, Tolomeo ed i suoi uomini si alzarono, impugnarono le armi, si scagliarono contro Simone nella sala del banchetto e trucidarono lui, i due figli e alcuni suoi servi." (1 Maccabei 16,11-16)
La caratteristica che unisce tutti gli Spiriti Combattenti per la fede è il loro essere non solo uomini d'arme, ma di tale fama da costituire un ricco materiale per la poesia.
"L'elenco dantesco, che non dà rilievo alle imprese compiute dai singoli personaggi, e si limita ad evocarli ad uno ad uno, quasi in una specie di appello o rassegna militare, isolando ogni nome con la sua aureola leggendaria, è inteso soprattutto a sottolineare l'ideale continuità della loro opera di combattenti per la vera fede, dalla conquista e difesa della Terra Promessa alle lotta contro i Saraceni nella Spagna, nella Provenza, nell'Italia Meridionale, fino alle crociate" (N. Sapegno, Commento, pag. 223).