CENTAURI Inf. XII, 56-72
cit. Pg. XXIV,121-122; (Chirone) Pg. IX, 37

Cerchio 7, Violenti contro il prossimo

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I Centauri erano creature mitologiche dal busto umano su corpo di cavallo che vivevano nei boschi della Tessaglia, con fama di esseri violenti e litigiosi. Nella Commedia simboleggiano l'ira folle e sono custodi, nel Cerchio VII, dei violenti contro il prossimo.
Issione, re dei Lapiti, figlio di Ares, fu il primo assassino di un parente, avendo precipitato in un pozzo di fuoco il suocero Deioneo.

Issione fu in seguito purificato da Giove, che lo accolse sull'Olimpo. Là, tuttavia, tentò di sedurre Giunone, che Giove, però, scambiò con una nuvola, Nefele, in forma della dea. Da quella unione nacque Centauro, una creatura metà uomo e metà cavallo che, con le giumente del monte Pelio, diede origine alla stirpe dei Centauri.

Chirone Inf. XII, 65-71; Pg. IX, 37
Figlio di Crono e della ninfa Filira, maestro di Achille e di molti altri eroi del mondo antico, Chirone è rappresentato nella tradizione classica come un saggio educatore, medico, astronomo e musico, ben diverso dagli altri centauri. Viveva in una grotta del monte Pelio in Tessaglia. Quando fu colpito per errore da Ercole con una freccia avvelenata dal sangue dell'Idra di Lerna, Chirone, che come figlio di Crono era immortale, soffrì a causa del veleno dolori tali che chiese a Giove di porre fine ai suoi giorni. Giove allora lo trasformò nella costellazione del Sagittario.
Dante fa di Chirone una figura meditativa e saggia, profondamente diversa dai compagni.

Nesso Inf. XII, 67
Traghettando Ercole e Deianira sul fiume Eveno, Nesso si innamorò della donna e tentò di rapirla. Ercole lo ferì a morte con una freccia avvelenata nel sangue dell'Idra di Lerna. Morendo, il centauro si vendicò: regalò, infatti, a Deianira una tunica intrisa del suo sangue dicendole che aveva il potere di far innamorare chi la indossasse. Quando Deianira vide il marito innamorarsi di Iole, figlia del re di Ecalia, fatta prigioniera, pensò fosse giunto il momento di servirsi della tunica. Ma, non appena la indossò, Ercole fu preso da dolori atroci e si uccise. Deianira, disperata, si uccise a sua volta.

Folo Inf. XII, 72
Folo era uno dei centauri più violenti. Alle nozze di Piritoo e Ippodamia si ubriacò e, con i suoi compagni, tentò di rapire la sposa e farle violenza.